CHE COLPO!
Martedì 19 settembre 2549, il mondo apprende che in Thailandia è avvenuto un colpo di Stato, il potere ora è in mano ai militari.
In apparenza dovrei vivere dei momenti di terribile ansia, in realtà... no.
Mi trovavo a Bangkok alcune ora prima dell’evento e tutto era normale, per come può essere definita normale questa città.
Poi quando, giunto nel mio ridente paesello, mi stavo godendo il giusto riposo, eccomi disturbato da un SMS:
“Cosa sta succedendo? Possiamo stare tranquilli? Facci sapere”
Come in quel film con Tom Hanks e Paul Newman, era mio padre!
Francamente non ho assolutamente capito il significato di questo SMS, poi incuriosito e visto che non riuscivo più a prendere sonno, ho fatto lo sforzo supremo di allungare il braccio per raggiungere il vicino telecomando.
Non ancora contento, ho pure fatto lo sforzo supplementare di schiacciare il bottone per accendere la TV.
Con mia sorpresa noto che i canali sono unificati, trasmettono tutti le identiche immagini della famiglia reale con sottofondo di canzoni e musiche non propriamente moderne (eufemismo). Saltuariamente ecco l’intervento di un uomo in divisa che, ovviamente, non riconosco.
Mia moglie dorme il sonno dei giusti, così mi ritrovo a non capire nulla, come al solito.
Allora compio un ultimo ed epico sforzo, alzo il mio stanco e pesante corpo e lo sposto fino al tavolino dove è situato il mio computer, lo accendo nella speranza che la connessione “ballerina” funzioni.
Ed ecco la conferma, c’è stato un colpo di Stato, i militari hanno preso il potere destituendo finalmente il dittatore paladino dei ricchi, Takshin.
Istintivamente mi rallegro che ci siamo liberati del losco figuro e, forse, questo era l’unico modo possibile di farlo.
Torno a letto tranquillo ma chiedendomi pure cosa succederà ora?
Al mio risveglio, guardandomi attorno, vedendo le strade deserte di Ban Naudom, mi rendo conto che nulla qui cambierà mai. Mi reco a Rattana Buri e anche qui il rito della quotidianità non è stato scalfito dagli avvenimenti della notte precedente. Mi viene però detto che è stato instaurato il “coprifuoco”, a queste latitudini significa che le banche, gli uffici governativi e le scuole rimarranno chiusi fino a nuovo ordine.
Le notizie più allarmanti le ricevo tramite SMS ed email dall’Europa.
Leggo che gli americani hanno criticato e minacciato di sanzioni la Thailandia a causa del “Golpe”. Ma chi se ne frega, penso.
Quando mai gli americani sanzioneranno gli intoccabili israeliani?
Quando mai il resto del mondo sanzionerà gli americani per gli attacchi ad altri paesi, principalmente legati al petrolio, e per il loro scandaloso aiuto gli ebrei?
Quando mai qualcuno li sanzionerà perché stanno spargendo il seme dell’odio ovunque?
Ma chi se ne frega degli americani!
Una cosa certa è, che la Thailandia alla guida di Takshin stava andando alla deriva, allo sbando e verso la distruzione. Il paese era diviso, stavano iniziando degli scontri fra fazioni opposte che potevano essere il preludio di una guerriglia estesa, da li alla guerra civile il passo sarebbe stato relativamente breve.
Se l’ultimo stadio per guarire un cancro è la chemioterapia, il “golpe” militare è stato il suo equivalente per curare la Thailandia dal cancro Takshin.
Tutto questo per l’egoismo di uomo che si è aggrappato al potere, che non ha fatto null’altro che arricchirsi, arricchire la sua cerchia e usare i più poveri per raggiungere questo scopo.
Ad alcuni giorni di distanza, dopo aver visitato anche la capitale provinciale Surin, posso dire che nulla è cambiato da un mese a questa parte. Nessun militare è visibile e si vedono i soliti poliziotti intenti a dirigere il traffico e, se ne hanno l’occasione, ad arrotondare il loro misero stipendio. Credo proprio che mai una transizione sia stata così impercettibile.
In Tv si vedono immagini di persone che vanno ad offrire cibo e fiori ai militari sorridenti nelle strade di Bangkok.
Immagini di regime? Lo stesso scenario mi viene descritto da amici che abitano nella capitale.
Scrivo queste righe seduto in un tempio nel bel mezzo di una foresta per il raduno mensile di tutti i fedeli del distretto (io non sono tra questi visto che ho fatto solo da autista).
Come sempre i presenti sono sempre e solo persone anziane e bambini. Come in Europa, anche qui i giovani disertano i luoghi di culto. Osservo le vecchiette che, nonostante mastichino le foglie di “betel” e sputino per terra, per l’occasione, hanno tirato fuori la gonna in seta buona per vestire in maniera elegante. Siedono e ripetono le litanie scandite dai Monaci, mentre i bambini corrono verso le bancarelle degli immancabili ambulanti che cercano di arrotondare i loro guadagni in queste occasioni.
Tutto è tranquillo come lo è sempre stato.
Mi domando se tutti i presenti siano coscienti di quanto successo giorni prima in quel di Bankgok e, se lo fossero stati, non sembrano assolutamente preoccupati, forse anche perché abituati a questi repentini cambiamenti di guida alla nazione. Loro hanno il Re come punto di riferimento, la guida spirituale della nazione e colui che, secondo il mio umile parere, riesce con il suo carisma a tenere unita l’intera nazione
Ieri, mentre camminavo tra le piante di riso ormai cresciute, colorate di un verde luminoso e quasi pronte al raccolto pensavo ai carri armati appostati nella strade di Bangkok. Riflettevo su come sia armoniosa la natura e in contrasto con l’assurda ed eterna lotta dell’uomo per il potere, la supremazia e il dominio dei propri simili.
Come diceva il Buddha, tutto è “maya” illusione, perché non riusciamo a rendercene conto?
Guardavo verso il cielo e vedevo i primi stormi di uccelli tornare dall’Europa per svernare, all’eterno ciclo della natura che si ripete al confronto del quale tutte le nostre umane questioni appaiono assolutamente futili.
Siamo cazzabuboli e.... siamo polvere e solo polvere torneremo ad essere.

PACE, AMORE, ACCETTAZIONE E DISTACCO.
Pianeta Terra, dove tutto è illusione
© – Copyright Claudio Romano
PS: questo pezzo è stato corretto senza fallo (meno male!) dal Grande Beppone.

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