OMUNCOLO SCIOCCO E PRESUNTUOSO..cosi' il dizionario definisce il termine "Cazzabubolo". E io mi sento tale, tutto preso nella rete dell'illusione ad inseguire le effimere gioie della vita dimenticandomi spesso che tutti noi siamo... polvere e illusione. Tutti noi umani siamo cazzabuboli. ENGLISH VERSION htt://wanderingkhunphu.blogspot.com

Sunday, September 10, 2006

DOV'È L'AMORE?

Mi guardo attorno, osservo e vedo rabbia, rancore e frustrazione. Vedo famigliari che si combattono per un’eredità, consanguinei che non si parlano per questioni di proprietà, genitori e figli che litigano e si insultano, fratelli che si odiano, coppie allo sbando. Ex-mariti ed exmogli che continuano a farsi la guerra ed a insultarsi, tutto questo in un mondo dove, forse, la parola più usata, e abusata, è: AMORE.
Ma dov’è l’amore?

Accusiamo gli altri di averci rovinato la vita, scarichiamo su altre persone le nostre frustrazioni, amiamo e rispettiamo più i morti che non i vivi.
Cerchiamo i colpevoli dei nostri fallimenti sempre lontano e manchiamo invece di cercare nell’unico posto dove possiamo trovare la causa e, eventualmente, la soluzione al travaglio, al rancore e alla rabbia.
Non guardiamo mai dentro di noi, forse perché ci spaventa l’idea di scoprire che siamo principalmente noi stessi la causa dei nostri guai.

Ci rivolgiamo a fattucchiere, stregoni e maghi ma sempre lontano dalla nostra anima e da noi stessi, affidiamo sempre agli altri il compito di risolvere i nostri problemi.
Probabilmente ci spaventa l’idea di riconoscere che, se le nostra vita è andata in un certo modo, non è esclusivamente colpa dell’ex-marito o dell’ex-moglie, non è solo colpa dei genitori o dei fratelli o degli amanti ma è perché abbiamo trascurato dei segnali d’allarme e non abbiamo cercato la soluzione dentro di noi.

Dov’è l’amore? Forse dovremo cercare il suo seme dentro noi stessi, farlo crescere stabile e forte al nostro interno per poi spargerlo intorno a noi, senza aspettative e senza la pretesa che qualcuno capisca!


NOTTE SUDATA

Due corpi, nudi e sudati
Si abbracciano nel buio
Una squallida camera di hotel
Cos’è l’amore?

Emozione di un momento
Attimo di passione
Cos’è l’amore?

Dalla strada salgono voci confuse,
si trasformano in grida
e poi in spari
Dov’è l’amore?

Incessante rumore di motori
Il volume troppo alto di un televisore
Respiri ansimanti dalla camera accanto
E corpi in vendita
Dov’è l’amore?

Due anime perse
Nella notte sudata
Si aggrappano l’una all’altra per una notte
È questo amore?

Non posso fare a meno d’interrogarmi su uno dei temi essenziali della nostra esistenza, su cosa sia l’Amore, cosa significhi Amare?
Argomento quanto mai difficile e controverso, cos’è l’Amore?
Gioia, dolore, estasi, sopportazione, egoismo, gelosia o cos’altro ancora?

Personalmente credo che l’amore più puro che abbia mai provato sia quello per i miei figli. Puro perché riesco ad amarli per quello che sono, senza pretese, senza soffocarli con le mie aspettative. Sicuramente non sono stato un padre modello, li ho lasciati e questo fatto me lo porterò sempre nel cuore, ma credo di aver permesso loro di crescere liberi senza imporre loro le mie scelte o la mia visione della vita. Sono cresciuti seguendo le proprie aspirazioni ed inclinazioni, senza essere forzati a seguire una strada che non fosse la loro.
Non sono stato un buon padre, ma mi concedo questo merito senza falsa modestia.

Quando erano piccoli li adoravo ma temevo che, con il vederli crescere l’amore non sarebbe stato così intenso. Fortunatamente sbagliavo. Il tipo d’amore è cambiato, è diventato più maturo o, meglio ancora, consapevole ed incondizionato.
Nel mio cuore ho il grande piacere di amare i miei figli, senza alcuna aspettativa, gelosia o pretesa di essere ascoltato e seguito.
Li seguirò mentre percorreranno la loro strada, se sbaglieranno, avranno da me parole di conforto, se cadranno sarò pronto porgere la mia mano per aiutarli a rialzarsi e se saranno felici, come mi auguro, sarò il primo a gioire con e per loro.










E l’innamoramento?

Il suo processo mi affascina e mi intriga. Mi sono sempre chiesto se ci si innamori veramente di una persona o di quello che essa rappresenta nella nostra fantasia?
Temo che proiettiamo nella persona prescelta un nostro ideale di partner senza renderci conto che la realtà è differente.
Temo che nella gran parte dei casi ci si innamori di un ideale che ha preso il momentaneo volto della persona che ci sta a fianco.
La ovvia e unica conseguenza sarà poi che lo stesso partner dovrà continuare ad essere quello che non è per non deludere le aspettative del compagno e tenere in piedi il rapporto.
Ovviamente tutto questo processo viene nascosto dall’estasi dell’innamoramento, ma viene poi a galla quando il fuoco della passione inizia a calare di intensità, come è normale che sia e quando la realtà ci presenta il conto.












Mi diverto spesso ad osservare il gioco delle coppie, il rituale del corteggiamento che avviene in un bar o attorno ad un tavolo da biliardo.
Non mi sembra francamente molto diverso da quanto mostrano i documentari della National Geographic, sui rituali di accoppiamento del mondo animale.
Il maschio si pavoneggia mentre la femmina docilmente si scioglie come neve al sole. Il tutto magari facilitato da una qualche birra, musica reggae e atmosfera tropicale.
Lo so che tutto questo suona sessista e stereotipato, ma è quanto posso osservare spesso a queste latitudini.
Chiamarlo amore è sicuramente esagerato, ma è comunque il primo passo.
È quanto mi è capitato di osservare un giorno.
Due galletti, gli unici vestiti in modo elegante in mezzo a tanti umanoidi coperti solo da una canottiera e un paio di bermuda, che attorno ad un tavolo da biliardo cercano di conquistare due ragazze che sembrano molto disposte a prestarsi al gioco.
Osservavo i due uomini, così perfettamente pettinati, pizzetti tagliati in maniera matematica, abbronzati, vestiti bianco Nike originali … li guardavo e francamente mi irritavano.
Poi mi sono chiesto, perché mi irritavano? Per quale motivo, l’altra decina di uomini grassocci, vestiti come o peggio di me mi erano indifferenti?
Difficile ammetterlo ma ero geloso. Ero geloso perché i due “galletti” rappresentavano tutto quello che non ero e sono e che a volte, inconsciamente, avrei voluto essere.
Rappresentavano l’immagine stereotipata proiettata dalla nostra società dell’uomo di successo.
Mi secca ammetterlo, ma anch’io a volte ho desiderato di essere come gli uomini delle pubblicità, uomini ricchi, dal fisico perfetto e che non devono chiedere mai, invece mi ritrovo soprappeso, calvo e non propriamente “charmant”.

Poi mi sono reso conto di essere Claudio, a modo mio unico (per fortuna direbbe sicuramente qualcuno) e mi sono reso conto che toccava unicamente al sottoscritto cercare dentro me quelle doti che mi avrebbero permesso di piacere innanzitutto a me, e poi eventualmente ma meno importante, agli altri.
Mi sono reso conto che, cercare di essere quello che non si è per piacere o compiacere qualcuno, è una strategia che non paga, che a lungo temine è destinata a fallire.

Certo che in una società che fa dell’immagine la sua essenza non avere un “look” alla moda e perfetto può sembrare un handicap … ma poi osservando tutta questa bella umanità imperfetta, la mia ammirazione va a chi se ne frega di tutto questo, a chi riesce a piacersi ed amarsi per quello che è.


Amore è gioia?
Senza dubbio alcuno, come ho già scritto, il momento dell’innamoramento ci procura attimi di felicità ed estasi irripetibili.
Questo pensiero mi viene osservando una coppia che si abbraccia appassionatamente, si bacia per lunghi minuti, sotto il chiaro di luna quasi piena.
Non sto sicuramente facendo il guardone, sto ammirando queste due persone che sembrano veramente essere una persona sola in quel momento, di come la loro passione sembri pura e vera.
Che sia l’amore di un’estate ai tropici? Oppure, che sia l’amore di una vita?
È l’inizio di un nuovo amore, oppure, solo un altro prezioso attimo di una storia già vissuta?
Poco importa, in quelle due fortunate persone ho visto l’amore!

Amore è dolore?
Altro fatto sicuro, certo come la morte!
Quando si ama si soffre, quando si lascia o si è lasciati si soffre, il dolore è parte integrante dell’amore.
Il dolore può, sia rafforzare un amore, che demolirlo.

Amore è sopportazione?
Assolutamente no!
L’amore non deve e non può trasformarsi in sopportazione.
Quando una coppia si accontenta di sopportarsi non si può assolutamente parlare di amore, definiamolo comodità, ipocrisia ma non amore.
Il sentire che due persone continuano a convivere senza amore, sopportandosi, è un qualcosa che mi riempie di infinita tristezza.
L’amore dev’essere gioia, condivisione di attimi preziosi, di dolore e tormenti ma, mai sopportazione.


PACE, AMORE, ACCETTAZIONE E DISTACCO.

Pianeta Terra, dove il tempo è solo illusione

© – Copyright Claudio Romano

PS: questo pezzo è stato controllato se non con amore, almeno con affetto dal mio caro amico Beppone!