OMUNCOLO SCIOCCO E PRESUNTUOSO..cosi' il dizionario definisce il termine "Cazzabubolo". E io mi sento tale, tutto preso nella rete dell'illusione ad inseguire le effimere gioie della vita dimenticandomi spesso che tutti noi siamo... polvere e illusione. Tutti noi umani siamo cazzabuboli. ENGLISH VERSION htt://wanderingkhunphu.blogspot.com

Friday, November 25, 2005

LE GRANDI DOMANDE RESTATE SENZA RISPOSTA NELLA STORIA DELL'UMANITA'!



Perchè tutti gli uomini del Kerala (e sfortunatamente anche alcune donne) portano i baffi?
I bambini in Kerala nascono già provvisti di folti baffoni?

Domande queste alle quali neppure la scienza è riuscita a trovar risposta.

Durante il lungo viaggio in jeep, 4 ore dall`aeroporto di Cochin a Changanacherry ho potuto contare migliaia di uomini sulla strada, ognuno dei quali aveva il suo bel paio di baffi in volto.
La maggioranza li aveva neri, per i più anziani grigi ma ogni essere umano di genere maschile aveva peli sulla faccia (e ripeto purtroppo anche qualche essere umano di sesso feminile).

Perchè?

Wednesday, November 23, 2005

BANGALORE'S NIGHT


Eccomi all`aeroporto di Bangalore in attesa del volo per Cochin, in Kerala, sede di “Mercy Home” il primo dei nostri progetti che visiterò nelle prossime due settimane.

Ho avuto, nonostante tutto, una notte decente. Il fatto di essere molto stanco mi ha sicuramente aiutato a dormire in quel letto le cui lenzuola e il cuscino erano piene di macchie e dove non avevo coperte.

Al risveglio niente doccia, dalle tubature non scende nemmeno una goccia d`acqua e la stessa cosa per il gabinetto, per fortuna non ho la diarrea, non è sicuramente quello che si può definire un albergo a 5 stelle.

Qui piove ed è abbastanza fresco, questa volta pago 50 rupie per il tragitto città-aeroporto in auto rickshaw, visto che c`è meno traffico.
Questo significa che indiscutibilmente che gli “auto drivers” dell`aereoporto sono effettivamente dei truffatori nati, soprattutto quando vedono un viso pallido apparire all`orizzonte, allora il prezzo come per magia si moltiplica esponenzialmente.

Sto scrivendo queste right in uno dei pochi tavoli a disposizione in tutto l`aeroporto, in un negozio della “Coffee day”.
Di fronte a me un giovane seduto al mio stesso tavolino sta mangiando un hamburger vegetariano e mi da la possibilità di vedere praticamente tutto quello che sta masticando con gusto estremo visto che pare non riesca a chiudere la sua bocca nell`esercizio.
Ho l`estremo piacere di osservare tutti gli ingredienti che una volta erano nel suo hamburger ed ora sono macerati nella sua bocca.

Il giovane si alza ma un uomo più anziano si siede sempre di fronte a me, lo crediate o meno ma questo di mette a svuotare la sua valigia sul tavolo dove io sono anche il mio caffè e il mio computer. Magliette, pantaloni e prego Dio che non tolga pure un paio di mutande sporche.

Ben tornato in India, Khun Phu.

Bangalore, 22 novembre 2548

C - COPYRIGHT / Claudio Romano

Tuesday, November 22, 2005

KHUN PHU TORNA IN INDIA


Dieci di sera, ora locale, il volo TG 325 si appresta ad atterrarare a Bangalore. Sono di ritorno in India per l'ennesima volta.

Supero sorprendentemente in fretta le formalità di immigrazione e doganali e altrettanto celermente recupero la mia borsa.
Esco dall`aeroporto e mi trovo già, come da classico copione, a litigare con i taxisti e gli autisti di auto-rickshaw che mi vogliono far pagare 200 rupie per il tragitto aeroporto/hotel.

Finalmente trovo un autista di auto-rickshaw che mi sussura le dolci parole "meter Sir”, che risuonano come musica celestiale alle mie stanche orecchie.

Così poco dopo mi trovo nel mezzo del traffico notturno di Bangalore, le esalazioni di gas di scarico già profondamente assestate nei miei polmoni e impregnate nei miei abiti.
Finalmente arrivo all`albergo se così si può definire. Il meter dice che devo pagare 60 rupie, ne do 100 al conducente e gli faccio notare come l`onestà paga sempre, “is the karma law” gli dico, lui sorride e va via felice, almeno suppongo.

Mio Dio, passare da Bangkok a Bangalore, è come nuotare in una bella e calda spiaggia tropicale dapprima per poi trovarsi a farlo in un lago freddo ed inquinato.

L'albergo è sporco, orribilmente sporco. Pago 1.000 rupie per una misera e sporca camera infestata dalle zanzare. L`aria condizionata dovrebbe essere compresa, infatti c`e`... ma non funziona.
Del bagno meglio non parlare, del suo odore ancora meno. Dico solo di essere contento di aver portato via le saponette dal “Park Hotel” di Bangkok perche´ qui ovviamente non ci sono.

Mi avventuro per le strade della città che sono quasi deserte, solo pochi uomini che apparentemente vagano senza meta e senza scopo. Dove sono le donne? Dove sono le ragazze?
Evidentemente sono l'unico "falang" della zona.

Certo che se a Bangkok la tentazione ti fissa costantemente negli occhi 24 ore al giorno qui sembra che anche a cercarla non la si troverebbe mai.
Almeno così la penso finché un conducente di rickshaw si offre di portarmi in un luogo non ben precisato dove potrei trovare, vedere e “usare” donne indiane molto belle e, soprattutto, nude. Questa è India dove tutto è nascosto, dove (secondo molte persone) non esiste la prostituzione, non cè`l`Aids e non ci sono gays. Benvenuti nel paese "della negazione della reatà”.

Mi manca Bangkok? Scherziamo? Certo mi mancano la Thailandia, Bangkok e Surin ma come oramai sappiamo la vita è intrisa d`impermanenza, così mi trovo in India, con un lavoro per fare e ... domani è un altro giorno.

Continuo a camminare un po', la puzza di piscio che proviene dai marciapiedi non è una compagnia molto piacevole, vedo degli uomini pisciare sul marciapiede, ma noto anche dei piccoli “Shopping mall”, probabilmente un approccio alla globalizzazione.
Finisco la serata in un misteriosamente ancora aperto "Coffee World” dove sto scrivendo queste parole su un pezzo di carta da buttare mentre bevo qualcosa che potrebbe essere un distante cugino di un capuccino.
Come mi manca “Swenssen`s” con le sue belle camerierine.
Ovviamente sono l'unico cliente del bar.

Buona notte.

Bangalore, 21 novembre 2548

C – COPYRIGHT / CLAUDIO ROMANO

IL VOLO


Ancora una volta sto per lasciare la Thailandia, questa volta in direzione del subcontinente Indiano.
Destinazione India e, a distanza di 15 anni, ritorno in Nepal.

Mentre sono comodamente seduto in una poltrona dalla V.I.P. Lounge della Thai Airways (grazie alla mia preziosa Frequent Flyer Gold Card) a godermi bevande e stuzzichini gratuiti non posso fare a meno di pensare come questo imminente mio volo possa essere anche l`ultimo.
Come questa che sto bevendo possa essere la mia ultima birra, il mio ultimo sandwich e come possa essere stata l`ultima volta che ho parlato con le mie figlie e mia moglie.

Non ho paura e non sono pessimista, ma il semplice fatto di vivere in Asia mi ha avvicinato maggiormente alla vita come alla morte, mi ha avvicinato in maniera notevole alla comprensione della nozione “d`impermanenza della vita”, come ha insegnato il Buddha.
È palesemente ovvio che ogni giorno della nostra esistenza può essere anche l`ultimo. Putroppo spesso dimentichiamo questo innegabile fatto e così facendo ci impediamo di vivere la nostra vita più intensamente.

Sono semplicemente realista, mentre sprofondo in questa soffice poltrona e penso velocemente allo scorrere della mia vita.
A come sono stato fortunato finora (questo sebbene gli errori commessi), fortunato perchè ho avuto la possibilità di amare ogni giorno delle persone meravigliose e pure di essere ricambiato di questo amore. Non sono il più facoltoso essere umano su questa terra ma questo semplice fatto fa di me un uomo estremamente ricco.

Sarà questo il mio ultimo volo?
Oppure domani come da programma raggiungerò il Kerala e inizierò il mio lavoro con gli sfortunati bambini handicappati che vivono nei nostri progetti?

Beh, se a qualcuno può interessare .. apra questo blog fra alcuni giorni e avrà la risposta.

Ciao.