
Dieci di sera, ora locale, il volo TG 325 si appresta ad atterrarare a Bangalore. Sono di ritorno in India per l'ennesima volta.
Supero sorprendentemente in fretta le formalità di immigrazione e doganali e altrettanto celermente recupero la mia borsa.
Esco dall`aeroporto e mi trovo già, come da classico copione, a litigare con i taxisti e gli autisti di auto-rickshaw che mi vogliono far pagare 200 rupie per il tragitto aeroporto/hotel.
Finalmente trovo un autista di auto-rickshaw che mi sussura le dolci parole "meter Sir”, che risuonano come musica celestiale alle mie stanche orecchie.
Così poco dopo mi trovo nel mezzo del traffico notturno di Bangalore, le esalazioni di gas di scarico già profondamente assestate nei miei polmoni e impregnate nei miei abiti.
Finalmente arrivo all`albergo se così si può definire. Il meter dice che devo pagare 60 rupie, ne do 100 al conducente e gli faccio notare come l`onestà paga sempre, “is the karma law” gli dico, lui sorride e va via felice, almeno suppongo.
Mio Dio, passare da Bangkok a Bangalore, è come nuotare in una bella e calda spiaggia tropicale dapprima per poi trovarsi a farlo in un lago freddo ed inquinato.
L'albergo è sporco, orribilmente sporco. Pago 1.000 rupie per una misera e sporca camera infestata dalle zanzare. L`aria condizionata dovrebbe essere compresa, infatti c`e`... ma non funziona.
Del bagno meglio non parlare, del suo odore ancora meno. Dico solo di essere contento di aver portato via le saponette dal “Park Hotel” di Bangkok perche´ qui ovviamente non ci sono.
Mi avventuro per le strade della città che sono quasi deserte, solo pochi uomini che apparentemente vagano senza meta e senza scopo. Dove sono le donne? Dove sono le ragazze?
Evidentemente sono l'unico "falang" della zona.
Certo che se a Bangkok la tentazione ti fissa costantemente negli occhi 24 ore al giorno qui sembra che anche a cercarla non la si troverebbe mai.
Almeno così la penso finché un conducente di rickshaw si offre di portarmi in un luogo non ben precisato dove potrei trovare, vedere e “usare” donne indiane molto belle e, soprattutto, nude. Questa è India dove tutto è nascosto, dove (secondo molte persone) non esiste la prostituzione, non cè`l`Aids e non ci sono gays. Benvenuti nel paese "della negazione della reatà”.
Mi manca Bangkok? Scherziamo? Certo mi mancano la Thailandia, Bangkok e Surin ma come oramai sappiamo la vita è intrisa d`impermanenza, così mi trovo in India, con un lavoro per fare e ... domani è un altro giorno.
Continuo a camminare un po', la puzza di piscio che proviene dai marciapiedi non è una compagnia molto piacevole, vedo degli uomini pisciare sul marciapiede, ma noto anche dei piccoli “Shopping mall”, probabilmente un approccio alla globalizzazione.
Finisco la serata in un misteriosamente ancora aperto "Coffee World” dove sto scrivendo queste parole su un pezzo di carta da buttare mentre bevo qualcosa che potrebbe essere un distante cugino di un capuccino.
Come mi manca “Swenssen`s” con le sue belle camerierine.
Ovviamente sono l'unico cliente del bar.
Buona notte.
Bangalore, 21 novembre 2548
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