
Nell'ultimo mese ho visitato 4 paesi diversi (5 se io includo l’Issarn che spesso è una
nazione a sé, da come è differente dal resto della Thailandia) e volato sopra due continenti.
Ho perso il conto dei chilometri percorsi per in aereo, treno o auto.
Pensando a questo mi torna in mente quando ero un ragazzo (ahime secoli fa), a come mi sia sempre piaciuto ascoltare dischi di musica Celtica, sicuramente troppe canzoni e troppi gruppi da menzionare, ma gradirei ricordare i magnifici Silly Wizard, De Dannann, Pogues, Runrig e Christy Moore fra i tanti.
Da sempre sono stato affascinato dalle loro canzoni di emigrazione, principalmente storie di marinai e pescatori che abbandonavano le loro coste per andare in luoghi nuovi in cerca di fortuna, di una nuova vita e di nuove opportunità.
Il dolore trasmesso dei testi di queste canzoni, il viaggio avventuroso e le splendidi e tristi melodie sempre perforavan il mio, allora giovane, cuore e la mia anima.
Provate ad ascoltare i Silly Wizard e le loro “Sweet Dublin Bay”, Loch Tay Boat Song”, “Fhear a Bhata” oppure “Fisherman’s song” per averne un esempio.
Ora mentre sono a bordo del volo TG 971 che, per l’ennesima volta, mi sta riportando in Thailandia penso a come la mia vita sia divenuta simile a alle vite raccontate da quelle canzoni.
Lo stesso dolore nel separarsi da coloro che si ama, la gioia della riunione con qualcun’altro che si ama, la fatica e i possibili pericoli che comportano questi viaggi.
La grande differenza è che non sono a bordo di una nave che fluttua sulle onde dell'oceano ma sono
su un aereo che vola, e qualche volta danza, sopra le nuvole.
Sono diventato come gli eroi di queste vecchie canzoni?
Sono un marinaio al di sopra delle nubi?
Lavorando in 4 paesi diversi (Thailandia, Svizzera, India ed il Nepal), vivendo in Thailandia e
avendo i miei cari in Svizzera fa di me un marinaio delle nuvole?
Non ho il cuore infranto, in effetti è piuttosto il contrario visto che nel processo evolutivo della mia esistenza sono io che ho infranto il cuore di persone innocenti e questo sarà sempre il mio più grande rammarico.
Ma ora mi rendo conto di essere fatto per questo genere di vita, sono semplicemente nato per questo.
Sono un albero senza radici ma con molti splendidi fiori sui miei rami.
Non ho casa ma allo stesso tempo ho molte case.
Ho molte persone da amare ed spero che qualcuno mi possa ricambiare.
Non ho altra certezza che quella che la vita è impermanente, di aprire i miei occhi ogni mattina e sentirmi vivo e consapevole che questo quello stesso giorno può anche essere l’ultimo della mia vita.
Durante il mio recente soggiorno Svizzera che mi sono reso conto di non appartenere al paese dove sono nato ma alla stessa maniera posso dire che non mi sento di appartenere ancora alla Thailandia, sebbene mi piaccia molto viverci.
Non sono legato a nessuno luogo, dovrei sentirmi triste per questo oppure sentirmi fortunato e libero?
Questo significa che non ho altri legami che non siano le persone che amo?
Come è possibile che non senta nessun legame di appartenenza?
Sono cosi’ individualista oppure ha gia’ raggiunto l’illuminazione” (purtroppo opto per la prima ipotesi).
Cambiera’ mai la mia vita?
Ne dubito, non sarò probabilmente mai capace di fermarmi per molto tempo in nessun posto.
Sono un girovago nato?
Può essere.
Sto scappando da qualche cosa o qualcuno?
No, sono cosciente di averlo fatto così spesso e così a lungo in passato, ma da quando ho capito e accettato la mia natura ho smesso di fuggire ed grazie a questo processo ho finalmente accettato le mie molte, evidenti imperfezioni.
Ho finalmente accettato il mio lato scuro ed il mio lato grigio che per anni non mi sono mai permesso di avere, volevo solo avere il lato buono, quello candido e puro.
Volevo solo essere un cavaliere dalla argentea e scintillante armatura.
Ora so che non lo saro’ mai e mi va bene cosi’.
Ho imparato anche che non esiste il buono e che non c'è il cattivo, nella nostra vita le esperienze ci forgiano e ci portano, avolte, su strade che non avremmo mai potuto nemmeno immaginare.
Questo sono io, con i miei lati grigi e oscuri che la vita mi ha aiutato a scoprire, capire e, piu’ importante ancora, ad accettare.
Sì, sono un marinaio sulle nuvole, con tutte le mie imperfezioni possibili, spero di non infrangere piu’ nessun cuore ma so che il mio non si infrangera’ mai perche’ ho troppe persone da amare a di cui prendermi cura.
PACE ED AMORE.
Bangkok, 29 dicembre 2548
C _ COPYRIGHT / Claudio Romano